Merchandising e ambulanti, un patto per combattere il falso

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  1. Napoletano_Rozzanese
     
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    Fonte: Il Mattino

    Si guardano con complicità e ridono, quando capiscono che il loro racconto suscita incredulità, che pare inventato: Ezio Barbieri e Renato Bucciero hanno deciso di combattere il mercato del falso sulle bancarelle, e hanno anche vinto la loro battaglia. Un risultato incredibile «e invece è stato più facile di quanto sembri», dicono all’unisono schermendosi. Barbieri e Bucciero possiedono la «Nemesi», una azienda che realizza gadget con il marchio Napoli. Il mercato lo conoscono alla perfezione e sanno che i principali competitor sul mercato sono i produttori «paralleli», quelli che mettono in vendita sciarpe, cappelli e oggettistica con disegni diversi da quelli del merchandising ufficiale: «Si tratta di quei prodotti borderline, in bilico fra il logo ufficiale e quello simile - racconta Renato Bucciero - cuori azzurri, asinelli che ringhiano, scritte ”Forza Napoli”. Le bancarelle ne sono piene, a volte arriva la guardia di Finanza e sequestra tutto per capire se c’è merce contraffatta. I tifosi comprano e si ritrovano fra le mani prodotti non ufficiali, spesso di scarsa qualità». Per contrastare questo mercato, Barbieri e Bucciero sono scesi personalmente in campo. Si sono presentati davanti allo stadio e hanno parlato con gli ambulanti: «Abbiamo spiegato che i prodotti originali hanno un prezzo competitivo. È stato un successo», racconta Ezio Barbieri. La garanzia principale richiesta dagli ambulanti è stata la tutela. «La preoccupazione maggiore per chi fa il nostro lavoro è il timore dei sequestri», spiega Espedito Ferrara che gestisce una catena di 15 bancarelle all’esterno del San Paolo ed è stato il primo ad accettare la proposta. E la Nemesi ha garantito la presenza «sul campo» al fianco degli ambulanti: «Soprattutto nei primi tempi - dice sorridendo Bucciero - saremo materialmente fuori dello stadio vicino ai venditori. Se dovessero arrivare controlli, ci saremo anche noi a dimostrare che siamo licenziatari ufficiali, che quel materiale è stato legalmente acquistato e può essere formalmente venduto». La Nemesi in un anno vende mezzo milione di prodotti del Napoli, 150mila sono penne, il gadget dal prezzo più contenuto. Potrebbe raddoppiare il mercato se si vendessero solo prodotti ufficiali. E per contrastare il «mercato parallelo», la Nemesi si è spinta oltre l’accordo con gli ambulanti. Ha cercato le aziende locali che producono materiale «tarocco» da stadio (sciarpe e cappelli, principalmente) e ha offerto la possibilità di riconvertire la produzione in prodotti originali. Naturalmente alle aziende è stato chiesto il massimo della trasparenza. Se c’è nero dovrà essere cancellato, «e tutta la produzione dovrà essere fatta seguendo le norme e rimanendo sempre e rigorosamente all’interno dei dettami della legge», spiega Barbieri della Nemesi. Naturalmente anche l’accordo con gli ambulanti è partito da questo presupposto: «Non avremmo potuto creare un asse con venditori abusivi. Ci vantiamo di essere trasparenti in tutto. E ci diverte pensare - conclude Bucciero - che i principali produttori di oggetti non ufficiali vengono da Brescia e da Bologna: per una volta l’Italia s’è capovolta, l’originale viene dal Sud, il tarocco dal Nord».
     
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0 replies since 15/10/2008, 18:16   19 views
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